Andare al mare da quando sono in sedia a rotelle è sempre un momento di ansia. Ho sempre timore di non riuscire ad accontentare Andrea Chandra. Lei starebbe in acqua tutto il giorno e io mi sento impotente dall’ombrellone. Per fortuna esistono posti come i Bagni da Tino a Pesaro.
L’ordinanza comunale di Pesaro
Il comune di Pesaro ha previsto, tramite un’ordinanza comunale, che tutti gli stabilimenti balneari si munissero di discesa a mare accessibile. Il che implica che in tutte le spiagge di Pesaro io posso scendere con la mia sedia. E che dovrei poter anche usare un bagno attrezzato. Perché è richiesto nell’ordinanza. Di fatto però questo non basta a far vivere a una persona disabile una vera esperienza di mare. In pochi sanno cosa vuol dire spingere una sedia a rotelle sulla sabbia. E usando il Triride non si va di certo in acqua. Nemmeno con la mia sedia vado in acqua. Perché non riesco a superare i 10 metri che la capitaneria di porto prevede liberi da qualsiasi tipo di passerella e perché la salsedine distruggerebbe la mia sedia in pochissimo.
Cosa serve per poter andare al mare quando si è in sedia a rotelle?
Intanto la buona volontà. Stare a casa a lamentarsi che le spiagge non sono accessibili non aiuta. Questa è sempre la prima cosa: uscire di casa. A Pesaro, noi, abbiamo percorso tutto il lungo mare, abbiamo fatto la diretta su Facebook per dimostrare una cosa semplice. Le discese a mare non bastano. Ci siamo fermati a chiedere in uno dei bagni più vicino alla rotonda con la famosa scultura. Il ragazzo era imbarazzato. Avevano anche la sedia job ma l’avevano prestata a un altro bagno. Avrei dovuto avvisare del mio arrivo così si potevano organizzare. Perché? Perché tu, che cammini puoi decidere di andare a fare il bagno quando vuoi e io devo avvisare che domani andrò a fare il bagno? E se cambio idea? Dovrei anche sentirmi in colpa di aver tolto la job a un altro bagno e poi non averla usata? Non è un metodo per includere questo.
I bagni Tino di Pesaro
Siamo arrivati sino al porto. E quando ormai avevamo perso la speranza, eccola lì. La sedia sola mare che ci guardava dalla spiaggia. Lucida e scintillante. Mi sono sentita come usando da bambina mi dicevano che dopo cena mi avrebbero portato al mini golf (lo so è molto anni 80 ma è la mia età) solo se avessi fatto la brava e alla fine, dopo tanto camminare, il campetto da minigolf di parava davanti a me con le sue luci. Per Andrea Chandra era come se fossimo già in acqua. Poco importava se erano solo le 9:30 del mattino, l’acqua era sicuramente freddina e la mia idea di temperatura acqua per il bagno è molto più vicina a quella per cucinare la pasta. Abbiamo preso un ombrellone con due lettini e ci siamo organizzati.
Quando ho voluto fare il bagno, non essendoci altri disabili in spiaggia in quel momento, ho solamente dovuto mettermi sulla sedia e farmi accompagnare in acqua.
La sedia sole mare è comodissima ma è scomoda
Già. Non gira, tanto per iniziare. Non fa le curve. Direte che non so accontentarmi. In realtà è solo per far notare a chi le produce che si potrebbe migliorare per rendere il tutto più facile. La bellezza della sole mare, rispetto alla job (che è quella con i ruotini gialli) è di essere alta come una normale sedia a rotelle, più o meno. Questo mi ha consentito di fare un trasferimento più facile. Se si fossero alzati I poggia braccio sarebbe stato perfetto. La fatica la fa chi ti spinge. Perché, a meno di essere dotati di una forza sovrumana, non ci si riesce a spingere da soli. Ma il personale dei Bagni Tino è disponibile e, se serve, pronto ad aiutare.
L’emozione di sentire l’acqua
Andrea Chandra era contentissima. Ha perso io suo materassino e ha iniziato a saltarmi intorno. L’acqua era pulita e non era poi così fredda come pensavo (avevo però temporeggiato e sono entrata in acqua che erano ormai le 11:30). Dopo il bagno, ovvero dopo essere entrata nel mare e uscita dal mare senza abbandonare la sedia, mi sono fermata sotto l’ombrellone. Un’altra comodità è quella di non sporcarsi i piedi quando si esce dall’acqua. Mi ha sempre dato fastidio l’effetto lamatura della sabbia sui piedi bagnati.
L’offerta dei servizi dei Bagni Tino si completa con un servizio igienico di dimensioni medie che consente al disabile e a un accompagnatore di avere spazio per muoversi. C’è anche il fasciatoio in una posizione abbastanza comoda anche per mamme in sedia rotelle. Non credo sia stato messo lì per quello, ma fatemi sognare. C’è un bellissimo RistoranTino dove poter pranzare e un bar se invece volete qualcosa di meno impegnativo, aperti anche per cena.
L’indirizzo dei Bagni Tino n. 5
Viale Trieste - 61122 Pesaro (PU)
Telefono: +39 0721 400381
Cell: 338 2667361
Email: [email protected]
Bellissima Pesaro,mi ricordo un bel lungomare per passeggiare …molto comodo per il passeggino di mio figlio piccolo e ricordo un bel pranzo proprio sul mare…bei ricordi miei e belle sensazioni tue…direi che Pesaro è promossa!
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Per ora è promosso il lungo mare e questa spiaggia 🙂 al resto non ho guardato 😉
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Ti ho seguita nella tua avventura, mi fa molto piacere leggere che avete trovato un bel posto. Anche io sono stata nelle Marche, e non ho potuto fare a meno di pensarti ❤️
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Che bello. Grazie 🙂
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Ah che bello che hai potuto usufruire del mare! Certo non tutte le strutture sono attrezzate, anzi forse sono rare quelle che possono permettere di fare il bagno a chi usa la sedia a rotelle.
La cosa comunque che mi piace, è la tua determinazione che ti fa superare le difficoltà, e poi hai una figlia sempre vicino, che ti da la forza di andare avanti!!
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In realtà non sono rare. Solo che fanno poca comunicazione mirata. Non ci pensano 🙂
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davvero bella questa tua esperienza
brava
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bellissimo articolo, poi la faccia felice di Andrea non ha prezzo.
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Vero. La faccia felice di un bambino fa sempre piacere 🙂
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Mi fa molto piacere che tu abbia trovato un posto accessibile. Spero che col tempo ci si attrezzi sempre di più nel realizzare strutture adatte a tutti. Tu hai tutta la mia stima comunque!
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Le spiagge italiane si stanno attrezzando. È la gente che ancora non lo sta facendo 😉
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“In realtà è solo per far notare a chi le produce che si potrebbe migliorare per rendere il tutto più facile.”
Bravissima, fai bene a parlare di queste cose, non sono dettagli! E’ importante che si sparga la voce, potrebbe aiutare chi usera’ il prossimo modello. 🙂
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Esatto.
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io sono un’istruttrice di bagnini di salvataggio nella vita reale e posso assicurarti che la maggior parte delle ordinanze comunali prevedano la passerella per le sedie a rotelle e tutti i mezzi a rotelle. Complimenti a questo bagno però che ha una marcia in più e dovrebbe essere un esempio per tutti gli altri stabilimenti!
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Prevedere le passerelle non li aiutata ad entrare in acqua se poi non ci sono le sedie apposite per andare in acqua.
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Mi fa piacere che finalmente hai avuto il piacere di provare anche qui il mare, ma ovviamente sono del parere che bisogna essere alla portata di tutti e in continuo aggiornamento!
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Sono contenta che anche tu ti sia potuta godere il mare! Tu e Andrea Chandra sembrate due bambine felici nell’acqua insieme!
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Un complimento agli stabilimenti che riescono a dare servizi di questo genere.
Avete passato una giornata di mare, con un bagno rinfrescante, che bello leggere della contentezza della tua figliola
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Bellissimo articolo. Sono contenta di sapere che da qualche parte si fanno dei passi avanti verso una migliore accessibilità. Anche se, sono necessari ulteriori passi avanti.
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Bellissima esperienza, mi hai fatto emozionare, tutti gli stabilimenti dovrebbero avere la discesa in mare per chi come te si trova in sedia a rotelle, bellissimo articolo.
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Mi sono emozionata nel leggerlo, tutti gli stabilimenti balneari sia italiani che esteri dovrebbero avere la discesa in mare per chi come te, si trova in sedia a rotelle, bellissimo articolo.
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Il tuo articolo mi ha fatto riflettere molto e mi ah ricordato uan vcanza a Londra, molti anni fa, in carrozzina, con uan gamba rotta. Trovare luoghi e persone accoglienti, attrezzati è un diritto primario, non deve essere l’eccezione. Spero che il tuo blog aiuti a prendere coscienza di questo
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credo che sia fondamentale lottare per stare bene e per vivere
non devono esistere barriere ne fisiche ne personali
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Utile come post, come sempre. Spero che i produttori di sedie facciano la modifica che suggerisci, sarebbe un bel risultato e darebbe misura della sensibilità e attenzione verso le esperienze di chi la usa tutti i giorni (o per lo meno quando va al mare).
Ti ho seguito nelle dirette: quello che bevi con la cannuccia è ginseng freddo? 😉
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Molto dettagliato questo articolo. Mi sembrava di essere lì con te.
E molto interessante anche l’ordinanza comunale, che sarebbe però utile che tutti rispettassero a dovere 🙂
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Sulla temperatura dell’acqua ti capisco, anche io sono così, se non è a bollore non riesco ad entrare 🙂 Sono felice che la tua bimba abbia potuto fare il bagno con te!
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Bellissimo articolo e cctefo che dia davvero importante comunicare e promuovere posti che si attrezzano per diventare accessibili, regalando emozioni che non hanno prezzo ❤️
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