Ho sempre pensato che i libri arrivassero da me nel momento in cui ne avessi avuto bisogno. Aver letto ora, ad inizio 2018, “Il cavaliere che aveva un peso sul cuore” è stata la conferma di quanto ho sempre pensato.
Una settimana fa, passeggiavo per Firenze, senza una meta, con mia figlia e il mio accompagnatore. Come sempre ci infiliamo in libreria. Cosa che devo ricordarmi di non fare mai quando ho 100 euro a disposizione freschi freschi.
Ho girovagato per gli scaffali per un paio d’ore. Cercavo un testo di cui avevo sentito parlare, che poi ho trovato e preso e che inizierò a leggere in questi giorni. Ad un certo punto mi ha colpita questa copertina. Il doppio cuore, uno rosa e rosso e uno blu e azzurro. E il sottotitolo “una storia indimenticabile per ritrovare la felicità e la serenità”. L’ho sfogliato, l’ho annusato (lo so, non è bello vedere una con il naso nei libri - letteralmente- ma ogni volta lo faccio, devo sentire che odore ha il libro che ho in mano e mi faccio molto influenzare dal suo profumo). L’ho comprato.
Il cavaliere che aveva un peso sul cuore
E’ una bellissima storia, fantastica, ambientata in un “non tempo” e in un “non luogo”, che ha diversi richiami alla vita quotidiana di molti di noi. Solo che qui, in questo “non luogo” ci sono i draghi e i cavalieri. E i figli dei cavalieri, che non vogliono mai fare quello che i genitori gli dicono. E i genitori, che si arrabbiano e si rattristano e finiscono per ammalarsi. Un saggio che aiuterà a trovare la strada della Serenità, non senza difficoltà e paura. Un viaggio che, ad ogni pagina, vi farà pensare a dove siete voi ora, nel vostro viaggio.
In ogni pagina ho sottolineato qualcosa. Una frase, una riflessione, un dialogo. Perché tutto il libro è pieno di spunti utili per riflettere e migliorare sé stessi e la propria vita. Un libro che ci ricorda che “siamo tutti capolavori in corso di perfezionamento” e che “cambiare, oltre che inevitabile, spesso è anche molto piacevole”.